Natale a Napoli 2019

Voglia ‘e turna’ – La città di chi parte, di chi torna… e di chi ha voglia di tornare.
6 dicembre 2019 – 6 gennaio 2020

Ha inizio il Natale a Napoli. La città si veste di luci. Mostre d’arte di grande interesse arricchiscono i luoghi della cultura. Musica, teatro, performance, eventi compongono una agenda fittissima, dimostrazione plastica di una città in costante ed incontenibile fermento.

Il programma dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo per queste festività di Natale e di fine anno è dedicato non solo ai napoletani residenti in città ed alle migliaia di turisti che da ogni parte del mondo affolleranno le nostre strade e le nostre piazze, ma anche a tutte quelle napoletane e quei napoletani che sono dovuti andar via e che durante il periodo natalizio ritornano a casa.

Il rapporto Svimez di quest’anno ci ha restituito un dato davvero sconcertante. Dal duemila ad oggi sono più di due milioni le persone che hanno lasciato il mezzogiorno. Una emigrazione che nella stragrande maggioranza dei casi è di necessità e non volontaria.

Leggendo però gli stessi dati e traducendo questi numeri in storie, biografie, vite, osserviamo ogni anno, durante le feste, la nostra città moltiplicare la sua popolazione e viviamo queste giornate come una occasione collettiva di ricongiungimento, di ricostruzione di una comunità nomade.

Ed è questa comunità, insieme con i tantissimi turisti, a vivere tutta insieme la proposta culturale della città.

Per questo l’invito è per tutte e tutti ad incontrarci a Napoli, a riscoprirne insieme la bellezza, ad attraversarla rispettandola, ad apprezzare l’atmosfera unica di una città che, proprio in questo giorni, ci mostra il suo volto migliore.

Comunicato stampa (65.46 KB)

Programma

Sacro Sud – anime salve 2.0 (42.26 KB)
Settecento napoletano (29.42 KB)
Le rassegne (128.88 KB)
Musei e Mostre (58.05 KB)
Dalla città (61.87 KB)
Visite guidate (49.22 KB)
DBase Opere Street Art Napoli_ANM (77.53 KB)

Clicca qui per scoprire la tradizione pasticciera napoletana per le feste di Natale!

Il tour di Freshen Up di Paul McCartney arriva a Napoli!

TOUR “FRESHEN UP” 2020
Paul McCartney annuncia i suoi concerti per il 2020, porterà di nuovo on the road il suo tanto acclamato ed imperdibile tour FRESHEN UP
.

10 giugno – Piazza Plebiscito, Napoli, Italia

Avendo concluso la tappa più recente del tour con uno spettacolo tutto esaurito al Los Angeles Dodger Stadium a luglio, Paul ha già eseguito 39 grandiosi spettacoli in 12 paesi diversi da quando ha lanciato il tour globale Freshen Up. Vincendo recensioni a cinque stelle di critici e fan di tutto il mondo, il tour Freshen Up che attira folle di ogni età e provenienza, mette in mostra la carriera senza pari di Paul sia come fenomenale cantautore che come performer che conferma il suo fascino universale.

Con canzoni come “Hey Jude”, “Live and Let Die”, “Band on the Run” e “Let It Be”, l’esperienza live di Paul McCartney è tutto ciò che ogni appassionato di musica potrebbe mai desiderare da uno spettacolo rock: quasi tre ore dei migliori momenti degli ultimi 50 anni di musica, dozzine di canzoni da solista di Paul, Wings e ovviamente i cataloghi dei Beatles che hanno formato le colonne sonore delle nostre vite. Paul e la sua band si sono esibiti in una gamma ineguagliabile di luoghi e location in America, Regno Unito, Europa, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e poi fuori dal Colosseo di Roma, Piazza Rossa di Mosca, Buckingham Palace, La Casa Bianca , uno spettacolo gratuito in Messico per oltre 400.000 persone, l’ultimo spettacolo in assoluto al Candlestick Park di San Francisco, dove i Beatles hanno suonato il loro concerto finale nel 1966, una settimana del 2016 nel deserto della California che includeva due set principali nello storico Desert Trip festival e un concerto in un club pieno zeppo di alcune centinaia di fortunati fan al Pioneertown Palace di Pappy & Harriet e persino una performance trasmessa in diretta nello spazio! Con la band di Paul degli ultimi 15 anni – Paul “Wix” Wickens (tastiere), Brian Ray (basso / chitarra), Rusty Anderson (chitarra) e Abe Laboriel Jr (batteria) – e audio e video all’avanguardia costantemente aggiornati con una tecnologia che garantisce un’esperienza indimenticabile da ogni posto, un concerto di Paul McCartney è qualcosa che ti cambia la vita.

Informazioni pre-vendita
I biglietti pre-vendita saranno disponibili per l’acquisto per i suddetti spettacoli in Italia dalle 10:00 ora locale di venerdì 22 novembre. Per acquistare i biglietti pre-vendita, fai clic sul link in basso e inserisci la password:

10 giugno @ Piazza Plebiscito Napoli
OTTIENI I BIGLIETTI IN PRE-VENDITA QUI! /
PASSWORD: FRESHENUPNAPOLI

I Cento Lupi di Liu Ruowang a Napoli

Wolves Coming

La loro storia è bellissima, anche a me a prima vista non piacevano, ma da quando ho letto questa spiegazione li guardo con occhi diversi: WOLVES COMING.
Saranno a Piazza Municipio e l’evento nasce da un’idea e soprattutto da un sentimento di gratitudine dell’artista albanese Alfred Mirashi MILOT, la cui storia a molti è nota.
Giovane ventenne sbarca a Brindisi nel 1991 con un boat di disperati, che vanno a disperdersi un po’ dovunque: a lui tocca un paesino irpino, nella valle Caudina, Cervinara. Qui viene accolto, gli viene dato un aiuto per vivere e anche per studiare. Primeggia a Brera, ritorna nel 2003 ed espone al Maschio Angioino.
Poi Firenze, Venezia, Londra, New York, Cina..
Il successo non cancella i suoi ricordi e nel 2017 ritorna a Cervinara, il paesino irpino che lui chiama “la mia culla” e dona una gigantesca chiave ad U, scultura entrata nel Guinness dei primati: una chiave piegata perché non chiuda più quella porta che prima ha aperto alla speranza. Ma non basta, sa della disastrosa frana che anni addietro colpi la zona alta del paese, arrecando lutti e decide di interpellare il suo amico Liu Ruowang di donare un gigantesco lupo da installare nella piazza alle falde del Partenio che guardi la montagna a difesa della Valle. L’artista accetta di buon grado perché l’idea è in linea con il suo messaggio teso a vagheggiare un ritorno agli equilibri naturali.


Da qui a tentare la installazione dell’intero branco a Napoli il passo è stato naturale, più che breve: il Comune ha detto sì a Milot, purché a costo zero per le finanze comunali.
Occorreva che qualcuno si facesse carico della organizzazione e degli oneri: ci pensa Lorenzelli Arte, galleria d’arte da tre generazioni in Milano, la più importante d’Italia. Matteo Lorenzelli, amico di Milot, grande mecenate in questa occasione e per questo un po’ folle. Con lui scopriamo che anche i mercanti d’arte hanno un cuore.
Questa è la genesi. Il 14 novembre l’installazione a #Napoli del branco, il 15 successivo quella del lupo solitario a Cervinara.
I lupi di Ruowang forse faranno meno paura del lupo di Cappuccetto Rosso, chissà. A molti potranno non piacere, ma i grandi potranno raccontare ai piccoli che essi sono lì, portati da una storia di solidarietà e di sentimenti.

Testo di Rita Chiliberti
Foto di Riccardo Siano

Dove: Piazza Municipio
Quando: Dal 14 Novembre fino a Marzo 2020.

Il Ragù napoletano

Il Ragù napoletano è un fondamento della tradizione gastronomica domenicale partenopea. Non è semplicemente carne c’ ‘a pummarola, come specificava l’attore e regista teatrale napoletano Eduardo de Filippo: il ragù richiede tempo…molto tempo. Deve cuocere per ore, deve sbuffare, pippiare come si dice in gergo; solo così raggiunge quella consistenza densa e cremosa e quel gusto unici. Infatti, la tradizione vuole che si cominci a cucinarlo il sabato sera a fuoco lento in un tegame di creta con una cucchiarella di legno, per poi averlo pronto per il pranzo della domenica.

IL RAGU’ OGGI

Ma oggi, nelle preparazioni più leggere, bastano anche quattro-cinque ore di cottura. Gli ingredienti base del ragù sono la passata di pomodoro, aggiunti a un leggerissimo soffritto di cipolla e olio extravergine. A Napoli il ragù va preparato direttamente con la carne di manzo che insieme alla salsa costituiscono il secondo perfetto da abbinare ai ziti o alle candele spezzate! Quando si mangia il ragù, dimenticate le regole del galateo, è d’obbligo la scarpetta finale: raccogliete il sugo rimasto nel piatto con un pezzetto di pane!
Un piatto semplice dal sapore inconfondibile.

‘O rraù non è una ricetta, ma un simbolo ancestrale, un rituale che dalla gastronomia sconfina nel legame più autentico che unisce il popolo napoletano al suo cibo.

La dolcissima tradizione del Torrone dei Morti

Nel periodo a ridosso del 2 novembre in molte zone della nostra penisola vengono realizzati dei dolci per la commemorazione dei defunti. Antiche credenze popolari vogliono che nella notte tra il 1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornino dall’aldilà affrontando un viaggio assai faticoso.

Per questo motivo in molte case veniva lasciato, solitamente in cucina, un secchio d’acqua per dissetarli, oppure veniva aggiunto un posto ala tavola, o ancora si evitava di sparecchiare per consentire ai morti di trovare ristoro dal viaggio. Questi dolci “dei morti” simboleggiano i doni che i defunti portano dall’aldilà e contemporaneamente l’offerta di ristoro dei vivi per il loro viaggio. Un modo per esorcizzare la paura dell’ignoto e della morte.

Il torrone dei morti è una preparazione tipica Campana che viene preparata tradizionalmente in occasione della festa di Ognissanti. È chiamato torrone anche se nulla ha a che vedere con quello classico. Si tratta infatti di una specialità culinaria a base di crema alba, cioccolato fondente, cioccolato bianco e nocciole. 

A Napoli e dintorni trionfano questi grossi torroni, lunghi dai 50 ai 70 centimetri, venduti a pezzi e a peso, in tantissime botteghe e bancarelle all’aperto disseminate lungo le strade della città. Coloratissimi, ricchi di frutta secca, frutta candita e dai molteplici gusti. Un morbido ripieno racchiuso in un croccante guscio. Sono uno spettacolo da osservare…e da gustare…ovviamente!

Non potete essere a Napoli in questi giorni e avete voglia adesso di torrone dei morti? Provate a prepararlo in casa con questa ricetta!

INGREDIENTI

Il torrone dei morti al cioccolato e nocciole

  • 250 gr di cioccolato fondente 70%
  • 250 gr di cioccolato bianco
  • 250 gr di crema alba o crema spalmabile alle nocciole
  • 150 gr di nocciole
  • 1 stampo in plastica per torrone

PROCEDIMENTO

  • Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, versarlo nello stampo in plastica a cassetta capienza 1 kg (in alternativa un contenitore in alluminio usa e getta per plum cake) e, roteandolo, rivestirne le pareti in modo uniforme. Recuperarne un po’ per ricoprire la parte superiore del torrone. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco ed amalgamarlo con la crema alba. Incorporate le nocciole dopo averle tostate e versare il tutto nello stampo. Riporre in frigo per un’oretta. Poi ricoprire anche la superficie, che sarà la base del torrone, con il cioccolato fondente. Riporre nuovamente in frigo per almeno 4 ore. Sformare e servire tagliato a grosse fette. Potete conservare il torrone dei morti in frigorifero ben coperto per una settimana.

Siamo su napoliautentica.com

Carlos Corrales Almeida ci ha fatto visita qualche giorno fa e ha deciso di condividere la sua esperienza sul suo blog di viaggi napoliautentica.com, progetto che nasce dall’amore per una città e dalla necessità di dare un punto di vista diverso rispetto al solito su Napoli e su come viverla come turista.
Questo il link diretto https://bit.ly/2JJeour
Consigliato a tutti gli amici di lingua spagnola (e non solo!).
Segnaliamo anche l’altro bellissimo progetto di Carlos: Napoli street photography, fotografie di Napoli, le sue strade, la sua gente e la vita quotidiana.

A Napoli il World Press Photo Exhibition, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo.

Nata nel 1955 e con base ad Amsterdam, la Fondazione World Press Photo si distingue per essere una delle maggiori organizzazioni indipendenti e no-profit impegnata nella tutela la libertà di informazione, inchiesta ed espressione, promuovendo in tutto il mondo il fotogiornalismo di qualità.
Oltre ad offrire un ampio portfolio di attività comunicative, educative e di ricerca, la World Press Photo Foundation vanta il concorso di fotoreportage più prestigioso al mondo con la partecipazione annuale di oltre 6.000 fotoreporter, provenienti dalle maggiori testate editoriali mondiali come Reuters, AP, The New York Times, Le Monde, El Paìs per nominarne solo alcuni.
La mostra internazionale è stata inaugurata ad Amsterdam ad aprile, prima di iniziare il suo tour mondiale in 100 città e 45 paesi.
Il concorso di World Press Photo rappresenta e concentra i più alti standard della fotografia d’attualità nella foto vincitrice dell’anno, la “World Press Photo of The Year”, selezionata nell’ambito di diverse categorie: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports e Spot News.
Alcune delle immagini premiate con questo titolo sono diventate iconiche, altre hanno stabilito dei trend, altre ancora hanno influenzato il fotogiornalismo tanto da mutarne lo stile e dettarne gli standard.

La mostra internazionale “World Press Photo 2019” farà tappa a Napoli, presso il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli il 14 Ottobre e rimarrà aperta fino al 11 Novembre 2019.

L’esposizione presenta le 144 foto finaliste selezionate tra le immagini che hanno raccontato il 2018 fra cui lo scatto vincitore del World Press Photo of The Year 2019: Crying Girl on the Border di John Moore (Agenzia Getty Image). L’immagine ritrae una bambina honduregna di circa due anni, Yanela, in un pianto disperato mentre sua madre, Sandra Sanchez, che la tiene in braccio, è costretta a metterla a terra mentre viene perquisita da un agente della polizia di frontiera americana al confine con il Messico.

Crying girl on the border

Joan Miró. Il linguaggio dei segni.

Il mondo fantastico, onirico, febbrilmente creativo di Joan Miró viene presentato al pubblico dal 25 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 al PAN Palazzo delle Arti Napoli, con l’esposizione dal titolo “Joan Miró. Il linguaggio dei segni”.
Il percorso espositivo si compone di ben ottanta opere tra quadri, disegni, sculture, collage e arazzi, che ripercorrono sei decenni di attività creativa, dal 1924 al 1981, in cui Miró sviluppa un linguaggio formale che trasforma l’arte del XX secolo.
Le opere provengono tutte dalla straordinaria collezione di proprietà dello Stato portoghese in deposito alla Fondazione Serralves di Porto.
L’esposizione è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, con il supporto del Ministero della Cultura portoghese, il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia e organizzata dalla Fondazione Serralves di Porto con C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.

Informazioni utili
Dove: PAN, Palazzo della Arti Napoli
Quando: 25/09/2019 – 23/02/2020
Informazioni e prenotazioni: +39 334 1324281 – 081 7958601
info@mostramironapoli.it

Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30; martedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima

Biglietteria
Intero € 12,00
Ridotto € 8,00
Ridotto gruppi € 8,00
Ridotto bambini € 5,00
Ridotto scuole € 5,00

Speciale lunedì Universitario : Tutti i lunedì (eccetto i festivi) gli studenti universitari muniti di tesserino e documento di identità (senza limiti di età) potranno accedere con biglietto a € 6,00.
Per i gruppi e le scuole che visiteranno la mostra entro il 30 ottobre è riservata una promozione con riduzione sul biglietto d’ingresso:
gruppi € 7,00 (anziché € 8,00)
scuole € 4,00 (anziché € 5,00)
*senza alcun costo di prenotazione aggiuntivo

Le migliori pizzerie del centro storico di Napoli

“Tutti pazzi per la pizza” questo potrebbe essere lo slogan internazionale per quello che probabilmente è il piatto italiano più conosciuto al mondo. In molti cercano di “copiare” il modello originale napoletano ma degustare una vera pizza qui dove tutto è iniziato, non ha prezzo.

Ecco per voi una selezione di quelle che per noi sono le migliori pizzerie del centro antico di Napoli.
Tutte a meno di 10 minuti a piedi dalla nostra casa vacanze!

Gino e Toto Sorbillo

Il successo internazionale e la notorietà mediatica non impediscono a Gino Sorbillo e a suo fratello Toto di mantenere il punto e di continuare a farsi portavoce della stessa eccellenza di sempre. La lunga attesa per sedersi a tavola è ripagata dalla cura del servizio e dell’offerta: pizze tonde d’autore, frutto di una meticolosa selezione degli ingredienti con predilezione per il biologico. Regina indiscussa resta la classica pizza Margherita a dimostrazione di quanto la più semplice delle ricette, se eseguita con tecnica e maestria, possa diventare e restare la numero uno.

Dove: Via dei Tribunali, 324 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.
www.sorbillo.it

Antica Pizzeria e Friggitoria Di Matteo

Perfino l’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton, non ha saputo resistere alla tentazione degli squisiti sapori della pizzeria Di Matteo. Una pizzeria che nasce nel lontano 1932 e che a poco a poco guadagna popolarità in tutta Napoli prima e in tutto il mondo poi. Un ristorante che oltre a preparare la vera pizza napoletana, ti regalerà l’occasione di assaggiare il miglior street-food partenopeo. Da non perdere la Margherita Faccia Gialla con mozzarella di bufala e pomodorini gialli e naturalmente sua maestà la frittatina.

Dove: Via dei Tribunali, 941 minuto a piedi.
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena.
www.pizzeriadimatteo.com

La Figlia del Presidente

Fra i nomi che hanno fatto la storia della pizza napoletana, La Figlia del Presidente sfodera il fascino del folclore partenopeo grazie a una pizza impeccabile, un impasto alveolato e soffice, scioglievole, impreziosito con i sapori locali. Da provare anche il ripieno al forno.

Dove: Via del Grande Archivio, 245 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.
www.lafigliadelpresidente.com

L’Antica Pizzeria Da Michele

Conosciuta anche come “Tempio Sacro della Pizza”, la pizzeria Da Michele è un altro dei simboli napoletani, che hanno fatto la storia fin dalla seconda metà del XIX secolo. Il segreto di questa pizzeria si cela dietro un uso esclusivo di prodotti freschi e nella più tradizionale fase di lievitazione della pasta. Non avrai nemmeno l’imbarazzo della scelta avendo a disposizione solo due semplici tipi di pizza: Marinara o Margherita.

Dove: Via Cesare Sersale, 18 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.
www.damichele.net

Pizzeria De’ Figliole

Qui si respira l’aria della friggitoria popolare, avventura iniziata nel lontano 1860. Il mood cita il neorealismo, con le donne di casa in grembiule a quadretti, a lavoro tra banco e friggitrici e gli uomini che servono ai tavoli con la camicia e la cordialità del padrone di casa che ha ospiti a cena. L’autenticità della Napoli contemporanea di fronte al vecchio tribunale e all’angolo di Forcella. Protagonista una pizza fritta che è una nuvola generosamente ripiena di ingredienti freschi bilanciati con la sapienza dell’esperienza. Pochi tavoli, ma la pizza fritta è un vero street food, da gustare in piedi o camminando.

Dove: Via Giudecca Vecchia, 397 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica e il lunedì.
www.facebook.com/Pizzeria-de-figliole

E se siete stanchi di mangiare pizza, qui trovate le migliori trattorie del centro antico!