Piano City a Napoli: la magia di 21 pianoforti in Piazza Plebiscito. Il programma

Torna a Napoli uno degli eventi più amati dagli appassionati di musica. Si tratta di “Piano City”, la manifestazione che riempie di pianoforti la città partenopea. Quest’anno si terrà dal 1 al 6 aprile 2019, e sarà caratterizzata da 250 eventi gratuiti e 700 pianisti coinvolti.

Numeri importantissimi per la sesta edizione dell’evento organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli in collaborazione con l’associazione NapoliPiano.

La serata inaugurale si terrà come sempre in piazza Plebiscito, dove ci saranno 21 pianoforti in concerto con un assaggio delle opere più famose a cura di Patrizio Marrone. Una serata che sarà arricchita dalla partecipazione dell’Orchestra regionale dei pianoforti dei licei musicali della Campania composta da 21 studenti selezionati attraverso un bando regionale e dalla proiezione dell’opera SOL dell’artista Davide Cantoni a cura di Blindarte.

Oltre alla sede principale, che sarà il Maschio Angioino, gli eventi saranno distribuiti in 55 sedi pubbliche diffuse per la città, tutte con ingresso gratuito. I salotti delle case napoletane spalancheranno le loro porte al pubblico con house concert esclusivi nell’armonia delle note del pianoforte e nel calore dell’accoglienza partenopea.

Il Festival è aperto a tutti i generi musicali dalla classica al jazz, dalla contemporanea al rock e al pop, tutti solo ed esclusivamente al pianoforte con la partecipazione di concertisti professionisti, appassionati e studenti.

Il programma



Piazza del Plebiscito

venerdì 5 aprile

21 pianoforti in concerto, dedicato alle Ouverture delle più note opere, a cura di Patrizio Marrone alle 21.00

Maschio angioino

sabato 6 aprile

Francesco Libetta, Sala dei Baroni alle 19.00

Franco Piccino, Antisala dei Baroni alle 19.30

Stefano Battaglia, Sala dei Baroni alle 21.30

Domenica 7 aprile

Enrico Fagnoni, sala della Loggia alle 19.30

Main Concert di Bruno Canino Sala dei Baroni – ore 21.30

Chiesa dei Santi Severino e Sossio

sabato 6 aprile

Stefania Tallini alle 19.00

Recital di Valentina Lisitsa alle 21.30

Domenica 7 aprile

 Antonio Faraò alle 21.30

Complesso di Sant’Antoniello a Portalba

sabato 6 aprile

Luca Filastro, concerto di musica swing alle 19.00

Decumani Hotel De Charme

sabato 6 aprile

Elena Sever e Jelena Minic alle 18.00

Guido Lanzotti alle 19.00

Massimo Parisi alle 20.00

Domenica 7 aprile

Lorenzo Campese alle 18.00

Biagio Russo  alle 19.00

Gabriele Taranto

Maria Tsulimova alle 20.00

Informazioni su Piano City 2019

Dove: diversi luoghi di Napoli

Quando: 5, 6 e 7 aprile 2019

Orari: consultare il programma

Prezzo: evento gratuito

Info:  Sito Ufficiale

Giornate Fai di Primavera 2019: i siti visitabili a Napoli il 23 e 24 marzo 2019

Anche quest’anno il 23 e 24 marzo 2019, nel primo weekend di Primavera, i volontari del FAI organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del grande patrimonio storico, artistico e culturale dell’Italia. Le Giornate Fai di Primavera, rappresentano una grande festa in cui in 26 anni hanno partecipato più di 10 milioni di persone che hanno potuto visitare e conoscere oltre 12.000 luoghi solitamente chiusi al pubblico in oltre 5.000 città in tutta Italia.

Le aperture straordinarie per le giornate di primavera si svolgeranno sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 giorni durante i quali sarà possibile visitare luoghi stupendi e difficilmente aperti al pubblico. Anche per la 27sima edizione per le visite è previsto un contributo minimo di 3 euro.

Anche quest’anno oltre 40.000 Apprendisti Ciceroni e cioè studenti delle scuole secondarie di I e II grado accompagnano i partecipanti nelle visite dei luoghi aperti.

Alcuni luoghi aperti a Napoli e in provincia di Napoli 

A Napoli e nelle vicinanze ci sono circa 17 luoghi aperti visitabili nella giornata con gli orari e le informazioni. Alcune visite sono riservate agli iscritti FAI altre a tutti, vi invitiamo anche a consultare l’elenco ufficiale in Pdf che troverete alla fine del post per eventuali cambiamenti.

Luoghi visitabili a Napoli città

  • Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon – Discesa Coroglio, 36 – Napoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 16.30 (ultimo ingresso 16.00) – Domenica dalle ore 9.30 alle ore 16.30 (ultimo ingresso 16.00) – Prenotazione obbligatoria presso il CSI Gaiola onlus ai numeri 0812403235 – 3285947790. Le visite partiranno nei seguenti orari: 9.30 – 10.30 – 11.30 – 12.30 – 13.30 – 14.30 – 15.30 – 16.30. La visita dura circa 1 ora e il punto di partenza e di arrivo è Discesa Coroglio 36. L’auto può essere parcheggiata su Via Cattolica e poi si prosegue a piedi (scorciatoia: si possono prendere le scale che tagliano il tornante dal ristorante Sombrero). Si raccomanda di indossare scarpe comode. Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Parco e Tomba di Virgilio, Crypta Neapolitana – Salita della Grotta, 20 – Napoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (ultimo ingresso 12.30) – Domenica dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (ultimo ingresso 12.30) – Si raccomanda di indossare scarpe comode. – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Parco letterario di Nisida – Via Nisida, 59 – Napoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso 15.30) – Visite guidate con prenotazione obbligatoria sul sito www.faiprenotazioni.it. – partenza delle visite ore 9.30 – 11.00 – 12.30 – 14.00 – 15.30. Ci saranno due percorsi all’interno del Parco Letterario: uno di media difficoltà con arrivo fino all’agrumeto (durata 30 minuti), l’altro di difficoltà elevata con arrivo alla punta panoramica (50 minuti circa). Si raccomanda di indossare scarpe da ginnastica. E’ necessario arrivare un quarto d’ora prima della partenza della visita prenotata. Domenica dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso 16.00) – Ingresso dedicato agli iscritti al FAI – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Spazio privato Lia Rumma a Palazzo Donn’Anna – Largo Donn’Anna – Napoli – Sabato dalle ore 11.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso 16.00) – Visite guidate solo con prenotazione obbligatoria sul sito www.faiprenotazioni.it. Partenza delle visite ore 11.00 – 12.00 – 13.00 – 14.00 – 15.00 – 16.00 pre gruppi di massimo 30 persone. – Ingresso dedicato agli iscritti al FAI – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Villa Doria d’Angri – Via Posillipo – Napoli – Sabato dalle ore 09.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso 16.00) – Domenica dalle ore 09.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso 16.00) – Sabato 23 si esibirà l’Istituto Comprensivo Bonghi e domenica l’Orchestra della Università Parthenope – Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Villa Rosebery – Parco e Palazzina Borbonica – Via Ferdinando Russo, 26 – Napoli – Sabato dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso 16.00) – Domenica dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso 16.00) – Sabato ingresso riservato agli iscritti Fai, possibilità di iscriversi in loco, ingresso aperto anche alle scuole su prenotazione www.faiprenotazioni.it.  – Domenica apertura al pubblico. Non sono previste corsi preferenziali per iscritti Fai – Luogo accessibile per portatori di handicap Contributo suggerito a partire da 3 euro

Luoghi visitabili in Provincia di Napoli

  • Baia di Ieranto – Via Ieranto, 6 – Massa Lubrense – Dedicato a chi si iscrive o rinnova l’iscrizione al Fai in loco. Speciale visita guidata con l’archeologo Riccardo Iaccarino, sul tema delle torri vicereali di avvistamento anti corsare e sulla vita dei torrieri, i soldati che presidiavano. Sabato 23 ore 13.00 e domenica 24 ore 13.00 – Sabato dalle ore 10.00 alle ore 18.00 – Domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 – Prenotazioni visite guidate esclusivamente nei giorni precedenti l’evento (entro e non oltre il venerdì 22 marzo 2019). Si segnalano difficoltà di comunicazione nei giorni delle Giornate FAI di Primavera per la mancanza di ricezione telefonica nell’area della baia. Contributo suggerito a partire da 5 euro.
  • Chiesa e convento di S. Maria della Lobra – Via Cristoforo Colombo – Massa Lubrense – Sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30) – Domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 (ultimo ingresso ore 12.30) – Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro.
  • Anfiteatro di Nola – Via Mario De Sena – Nola – Sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 – Domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Antiqui tumuli o Torricelle – Via Polveriera – Nola – Sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 – Domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Museo Storico Archeologico di Nola – Via Senatore Cocozza 2 – Sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 – Domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Santa Maria a Cennema – Passeggiata Luogo del Cuore – Via Cermenna 113 Piano di Sorrento Sabato dalle ore 15.00 alle ore 00.00 – Domenica dalle ore 9.30 alle ore 00.00 – Partenza dalla Parrocchia della SS,Trinità di Piano di Sorrento. Passeggiata di 3 km durata 3 ore circa. Si consigliano scarpe comode – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Comprensorio Olivetti: una fabbrica con vista mare – Via Campi Flegrei, 34 – Pozzuoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 16.00 – Domenica dalle ore 9.30 alle ore 14.30 – Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Istituto Telethon di Genetica e Medicina – Via Campi Flegrei, 34 – Pozzuoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 16.00 – Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Stadio Antonino Pio – Via Campi Flegrei – Pozzuoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 14.00 – Domenica dalle ore 9.30 alle ore 14.00 – Si raccomanda di indossare scarpe comode – Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro
  • Villa di Livia – Via dei Campi Flegrei, 19/A – Pozzuoli – Sabato dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30) – Domenica dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)  Luogo accessibile per portatori di handicap – Contributo suggerito a partire da 3 euro

Elenco ufficiale FAI in Pdf per le visite a Napoli e provincia con le eventuali variazioni ai programmi  

Ecco la grandissima mostra su Antonio Canova a Napoli. Dal Getty all’Ermitage, prestiti in arrivo da tutto il mondo.


Antonio Canova, Le grazie, 1812 -1816 marmo, cm 182 х 103 х 64Ph © Leonard Kheifets, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, 2019

È stata appena presentata a Milano l’attesissima mostra Canova e l’Antico in programma dal 28 marzo al 30 giugno 2019 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’inedito percorso, curato da Giuseppe Pavanello, conta importanti prestiti nazionali e internazionali -tra cui l’Ermitage di San Pietroburgo, lo scrigno dove è custodita la più ampia collezione di Canova- e intende riproporre le dinamiche che hanno accompagnato lo sviluppo artistico del massimo esponente del Neoclassicismo.

Storicamente riconosciuto come l’ultimo degli antichi e il primo dei moderni, Antonio Canova (1757-1822) seppe rinnovare la tradizione classica dall’interno, elaborando un linguaggio non convenzionale e rivoluzionario che nello stesso tempo prendeva le mosse dai princìpi dell’arte greca e latina. Imitare e non copiare fu il monito che lo accompagnò per tutta la sua attività che si svolse principalmente tra Venezia, Roma e Napoli. Come si legge dai suoi quaderni di viaggio l’antico «bisognava mandarselo in mente, sperimentandolo nel sangue, sino a farlo diventare naturale come la vita stessa», andava fatto rinascere attraverso un nuovo paradigma espressivo filtrato dalla natura e dalla bellezza eterea ed eterna della classicità. È datato 1780 il primo soggiorno partenopeo di Antonio Canova, un soggiorno che ispirò ulteriormente la sua vocazione, qui infatti ebbe modo di ammirare dal vivo i tesori di Ercolano e Pompei, la cui scoperta avvenne nella seconda metà del secolo costituendo una meta imprescindibile nell’iter di formazione di qualsiasi giovane artista del tempo.


Antonio Canova, Teseo e Piritoo nel tempio di Diana Ortia vedono Diana danzare, fra due danzatrici, davanti al simulacro di Artemide Efesia (Ratto di Elena),1799, Tempera su carta, mm 260 x 395, Possagno, Gypsotheca e Museo Antonio Canova

L’esposizione prende avvio da questo avvenimento, innestando un diretto dialogo, per analogia e opposizione, tra le opere presentate in mostra e l’esposizione permanente del museo dove oggi si conservano i capolavori allora contemplati dal novello Fidia, dalle pitture e sculture ‘ercolanesi’ ai marmi farnesiani. Proprio da questi ultimi per esempio, trasferiti a Napoli per volontà di Ferdinando IV, Canova elaborò le sue più grandi opere, come accadde per l’Amore Farnese, modello per l’Amorino alato Jusupov o il Paride da Capua per il Paride canoviano e il Ritratto di Antonino Pio per l’Imperatore Francesco II abbigliato all’antica, con corazza e clamide.


Antonio Canova, Teseo vincitore del Minotauro, 1781 -1783 gesso, cm 160 x 152 x 90 Possagno, Gypsotheca e Museo Antonio Canova

12 marmi e 110 opere, tra modelli e calchi in gesso, bassorilievi, modellini in terracotta, disegni, dipinti monocromi e tempere, costituiscono il corpus canoviano presentato in mostra grazie a eccezionali prestiti nazionali e internazionali. Provengono direttamente dall’Ermitage di San PietroburgoL’Amorino AlatoL’EbeLa Danzatrice con le mani sui fianchiAmore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte e le celeberrime Tre Grazie, mentre dal Getty Museum di Los Angeles l’Apollo che si incorona e dal Museo Nazionale di KievLa Pace, imponente statua di circa tre metri. Dall’Italia si annoverano, invece, la Maddalena Penitente da Genova, il Paride e la Stele Mellerio dal Museo Civico di Asolo, oltre che i delicatissimi gessi come l’Amorino Campbell e il Perseo Trionfante, entrambi concessi da collezioni private, e il Teseo vincitore del Minotauro e l’Endimione dormiente dalla Gypsotheca di Possagno. Sarà inoltre speciale la presenza di 34 tempere su carta a fondo nero, conservate a Possagno nella casa natale dell’artista, che tanto si richiamo alle pitture pompeiane su sfondo unito, e del gesso del gruppo di Adone e Venere, la cui scultura -oggi inamovibile dal Museo di Ginevra- fu la prima opera di Antonio Canova a giungere a Napoli nel principio del 1795 per acquisto del marchese Francesco Berio, l’arrivo della statua in città provocò un tale affollamento e deliri di entusiasmo che furono costretti a chiudere al pubblico l’entrata al tempietto nel giardino di Palazzo Berio.


Antonio Canova, Tre danzatrici, quella al centro con una ghirlanda sopra il capo, citareda, Marte con Amore in grembo e cop-pia di amorini tedofori (Danza delle Grazie e Venere davanti a Marte), 1799, Tempera su carta, mm 240 x 370, Possagno, Gypsotheca e Museo Antonio Canova

«Il Canova ha avuto il coraggio di non copiare i greci e di inventare una bellezza, come avevano fatto i greci: che dolore per i pedanti! […] Quel grande che a vent’anni non conosceva ancora l’ortografia, ha creato cento statue, trenta delle quali sono capolavori»


Stendhal

Antonio Canova, Ferdinando IV di Borbone re di Napoli (Ferdinando I re delle Due Sicilie), 1800 marmo, cm 360 Napoli, Museo Archeologico Nazionale

Antonio Canova, Paride, 1807 -1812, marmo, cm 200 x 79,5 x 64,5, Asolo, Museo Civico

Informazioni utili

Canova e l’Antico
dal 28 marzo al 30 giugno 2019

MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo 19
80135, Napoli

museoarcheologiconapoli.it
081 4422149


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LASAGNE DI CARNEVALE, LA RICETTA NAPOLETANA PER ECCELLENZA

Carnevale è la festa dei bambini, dove è necessario sfogare il rigido controllo della comunità familiare esercitato nel corso dell’anno. La trasgressione pagana è dunque tutta nella creazione di un piatto esagerato, capace di far dimenticare la fame, di esorcizzarla, di essere così abbondante da poter dire basta, così ricco da restare vivi, il contraltare all’unica vera regola a cui i napoletani hanno dovuto sottostare dalla fondazione della città sino agli anni ’60, quella della fame e dell’incertezza delle calorie per la sopravvivenza. Da poco tempo, insomma, i bisogni primari sono soddisfatti a livello fisico ma non ancora nell’inconscio collettivo.

Ecco dunque questo piatto in cui sul terreno amidoso della pasta combattono alternandosi la sensazione acida del pomodoro e quella dolce della ricotta, in cui entra tutto quello che uno vorrebbe mangiarsi nel corso dell’anno, dalla carne al salame, persino in alcuni casi le uova, simbolo d’eccellenza della fertilità in tutte le culture. La lasagna, da adesso la Lasagna, è dunque la vera trasgressione non costruita ma naturale, l’abboffata, spernacchiare la fame, sentire di avere tutto a disposizione, almeno una volta l’anno, nel piatto. Se questa è la genesi, la sua capacità di resistere e di essere realmente sentita nelle case come nei ristoranti, nelle trattorie e nelle gastronomie è ovviamente nella sua bontà, nel suo affermarsi sostanzialmente come piatto morbido e che piace a tutti, grandi e piccini: non esiste al mondo una persona a cui non può piacere una porzione di Lasagna. Un altro elemento di successo, fattore non trascurabile nella mentalità napoletana, è la sua infinita praticità: la si può preparare il giorno prima tanto quello dopo è più buona, per questo è possibile anche conservarla, infine portarla integra facilmente con i ruoti del forno se si è invitati altrove. Infine c’è la gestualità, il taglio della pasta simile a quello di una torta, l’evocazione immediata della festa, la speranza che in quella fetta ci sia quel salame e qualche polpettina in più. E, ancora, la disquisizione se sia più buono il centro morbido o la crosta esterna, la preparazione a strati in cui si esalta la filosofia vichiana dei corsi e ricorsi storici.
Insomma: urrà.

La Lasagna di Carnevale è uno di quei piatti che tutti fanno in maniera diversa: ci sono delle regole, diciamo delle direttive da seguire, ma poi la fantasia e la tradizione di casa propria prende il sopravvento e non si può certo dire che le diverse varianti siano cattive, anzi.

La parte più interessante della preparazione di questo piatto è la sfoglia che, stando alla tradizione, non deve essere la classica alla bolognese all’uovo per intenderci ma preparata con un misto di acqua e farina.

E’ un piatto che richiede tanta dedizione ma che, vi assicuro, regala anche tante soddisfazioni: se siete a dieta fermatevi almeno a Carnevale, provate queste lasagne poi ne riparliamo.

LASAGNE DI CARNEVALE: INGREDIENTI PER UNA TEGLIA MEDIA (8 PEZZI GRANDI)

500 grammi di sfoglia
500 grammi di ricotta vaccina
400 grammi di fior di latte asciutti, ovvero senza liquido
Parmigiano e pecorino grattugiati q.b. (circa 200 gr)
2 uova sode
300 grammi di salsiccia secca tagliata a fettine (solitamente quella di Agerola)

Per il ragù
400 grammi di muscolo di maiale
4 salsicce
4 costine di maiale
2 cipolle bianche
2 carote
1 costa di sedano
2 cucchiai di strutto
1 bicchiere di vino rosso
1,5 kg di pomodori pelati passati
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva .
Sale al bisogno

Per le polpettine
200 grammi di macinato misto vitello e maiale
80 grammi di mollica di pane
1 cucchiaio di Parmigiano grattugiato
1 ciuffo di prezzemolo fresco
sale e pepe q.b.

LASAGNE DI CARNEVALE: RICETTA

1. Sminuzzare le cipolle, tagliare le carote e il sedano a dadini e mettere tutto dentro una pentola grande e dal fondo alto lasciando rosolare in olio di oliva e strutto. Aggiungere tutta la carne per il ragù senza tagliarla, lasciar stufare quindi versare il vino facendolo evaporare. Togliere la carne dalla pentola, versare i pomodori passati, lasciar cuocere per almeno 3 ore e, quasi a fine cottura (quando cioè il sugo si è stretto per bene), aggiungere nuovamente la carne. Insaporire con sale al bisogno
2. Mentre il ragù cuoce preparare le polpette nella maniera solita quindi formare tante palline piccole e friggerle in olio extravergine di oliva.
3. Una volta pronte le polpettine e anche il ragù scottare velocemente le sfoglie di lasagna in acqua bollente, metterle ad asciugare su uno straccio di cotone e intanto scaldare il forno a 200°.
4. Comporre le lasagne partendo dal fondo della teglia che va bagnato con un pochino di ragù quindi a seguire uno strato di sfoglia, uno strato di ricotta, ancora ragù e un mix di parmigiano/pecorino per legare il tutto. Continuare in questo modo aggiungendo negli altri strati anche le polpettine, il fior di latte asciutto e sminuzzato, le uova sode sbriciolate e la salsiccia secca. In totale gli strati di sfoglia devono essere almeno 5, massimo 7. L’ultimo strato va cosparso di ragù e formaggio grattato in abbondanza.
5. Cuocere in forno a 180° per 20 minuti, a 200° per 5 minuti e per altri 5 minuti a 210°. Accendere il grill gli ultimi 3 minuti di cottura per la crosticina. Sfornare, lasciare 5 minuti a temperatura quindi tagliare a quadri grandi e servire.

Tempo di preparazione: 5 ore

Risultato: questa è la Lasagna. E’ ricca, è saporita, è gigante e maestosa. E’ famiglia, tradizione, amore per la propria terra.

Variante: da quel che so io l’unica variante possibile è non aggiungere le uova e la salsiccia ma ne vale davvero la pena?

Consiglio: se avanza è buona per almeno altri 2 giorni conservata in frigo oppure, udite udite, congelata!

Ma con la carne che ci fai, vi starete chiedendo? Me la mangio a parte, da sola, per i due giorni successivi 🙂 Ha dato sapore al ragù ed è ottima riscaldata!

Musei gratis a Napoli domenica 3 marzo e dal 5 al 10 marzo 2019: una settimana di ingressi gratuiti

In questo mese i musei gratis a Napoli sono previsti non solo domenica 3 marzo, ma anche dal 5 al 10 marzo 2019 per una settimana di cultura!

Il nuovo decreto del Ministro della Cultura Alberto Bonisoli introduce una bella novità, anche per i musei di Napoli e della Campania. Infatti, oltre alle prime domeniche di ingresso gratuito, prevede anche vari altri giorni di gratuità per un totale di 20 giorni all’anno. Questo mese, come di consueto, non si pagherà il biglietto domenica 3 marzo 2019, ma in più anche dal 5 al 10 marzo sono previsti gli ingressi gratuiti in tutti i musei.

Il provvedimento, infatti, apporta delle modifiche al precedente decreto e prevede ancora le domeniche gratuite, solo nei mesi da marzo a ottobre di ogni anno, ma anche una settimana circa di ingressi gratis che varierà di anno in anno. Per il 2019 cade proprio dal 5 al 10 marzo.

Inoltre, ogni direttore avrà a disposizione altre 8 giornate, nell’anno, per garantire l’ingresso gratuito e potranno anche prevedere solamente delle fasce orarie di gratuità, arrivando in ogni caso ad un totale di 8 giorni annuali.

Intanto, ecco tutti i musei aperti gratuitamente a marzo.

Musei gratis aperti Napoli il 3 marzo e dal 5 al 10 marzo

Museo Archeologico Nazionale

Info MANN: Piazza Museo Nazionale, 19. Orario: 9.00-19.30. Ultimo ingresso 18.30. Tel: 081.4422149. Si può visitare la mostra sui tesori della Cina.

Castel Sant’Elmo

Info Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento: via Tito Angelini, 22. Orario: 8.30-19.30. Tel: 0812294401 848800288.

Certosa e Museo di San Martino

Info Certosa e Museo: Largo San Martino, 5. Orario: 8.30-19.30. Tel: 0812294541.

Appartamento Storico

Info Appartamento Storico: Piazza Plebiscito, 1. Tel: 0815808111 – 081400547.

Museo Madre

Info Museo Madre: ia Settembrini, 79. Orario: 10.00-20.00. Tel 081.197.37.254

Palazzo Reale di Napoli

Info Palazzo Reale: Piazza del Plebiscito, 1. Orario: 9.00-20.00. La biglietteria chiude alle 19.00. Tel: 0815808111 – 081400547 – numero verde: 848800288.

Bosco di Capodimonte

Info Bosco di Capodimonte: Via Miano, 4. Dalle 9.00 ad un’ora prima del tramonto. Tel: 0817410080 – 0815808278

Villa Pignatelli

Info Museo e Villa Diego Aragona Pignatelli Cortes: Riviera di Chiaia, 200. Orario: 8.30-17.00. La biglietteria chiude alle 16.00. Tel: 08176123560039 – 081669675.

Crypta Neapolitana

Info Crypta Neapolitana: Salita della Grotta, 20. Orario: 9.00-18.00. Tel: 081/669390 e 081/230103o.

Bosco di Capodimonte

Info Bosco di Capodimonte: Via Miano, 4. Dalle 9.00 ad un’ora prima del tramonto. Tel: 0817410080 – 0815808278

Complesso dei Girolamini

Info Complesso dei Girolamini: via Duomo, 142. Orario: 8.30-14-00. Tel: 081 2294571.

Museo di Capodimonte

Info Museo di Capodimonte: via Miano 2. Orario: 8.30-19.30. Tel: 0817499111 – 081749915 – 848800288.

Museo della Ceramica Duca di Martina

Info Museo della Ceramica: Via Cimarosa, 77 | via Aniello Falcone, 171. Orario: 8.30-19.00. La biglietteria chiude alle 18.15. Tel: 0815788418.

Parco e Tomba di Leopardi e Virgilio

Info Parco Vergilaino: Salita della Grotta, 20. Orario: dal 16 ottobre al 15 aprile: 10.00-14.50 | dal 16 aprile al 15 ottobre: 9.00-19.00. Tel: 081669390.

Parco Archeologico Sommerso di Gaiola

Info Parco di Gaiola: Discesa Gaiola, scogliere. Orario: dall’1 ottobre al 31 marzo: 10.00-14.00 | dall’1 aprile al 30 settembre: 10.00-16.00. Tel: 081.2403235.

Terme di via Terracina

Info Terme di via Terracina: Via Terracina, 306. Orari: su richiesta, su prenotazione: 0815529002 – 3384031994

Palazzo Zevallos Stigliano

Info Palazzo Zevallos: Via Toledo, 185. Orario: 10.00-20.00. Ultimo ingresso alle 19.30. Tel: 081 791 7233 – 800 454229.

Villa Floridiana

Info Floridiana: via Cimarosa, 77 | via Aniello Falcone, 171. Orario: 8.30-19.00. La biglietteria chiude alle 18.15. Tel: 0815788418

Musei gratis in provincia di Napoli

Anfiteatro Flavio

Info Anfiteatro Flavio: Corso Nicola Terracciano, 75 – Pozzuoli. Orario: dalle 9.00 ad un’ora prima del tramonto. Tel: 081 526 6007

Parco Monumentale di Baia

Info Parco di Baia: Via Bellavista, 37 – Bacoli. Prenotazione obbligatoria (Telefono: +39 081 8041349 +39 081 8040430)

Scavi di Ercolano

Info Scavi di Ercolano: Corso Resina, 187. Telefono: 081 7324311

Scavi di Pompei

Gli Scavi di Pompei saranno aperti in queste fasce orarie:

  • dalle ore 8.30 alle ore 12.30
  • dalle 14.30 in poi
  • al raggiungimento dei 15000 ingressi, nella prima fascia oraria, sarà chiuso l’accesso per motivi di ordine di sicurezza

Dove: via Villa dei Misteri, 2

Scavi di Oplontis

Info Scavi di Oplontis: Via Sepolcri, Torre Annunziata. Orario: 8.30-19.30

Tempio di Serapide

Info Tempio di Serapide: Via Serapide, Pozzuoli. Orario: dalle 9.00 ad un’ora prima del tramonto. Tel: 0815266007

Parco Archeologico di Cuma

Info del Parco Archeologico di Cuma: Via Monte di cuma, 3 – Località Cuma – 80078 Pozzuoli (NA). Orario: tutti i giorni dalle ore 9:00 ad un’ora prima del tramonto. Tel: 081 8040430

Rione Terra

Info sul Rione Terra: Largo sedile di porto, Rione Terra – Pozzuoli. Orari: chiedere conferma a 081 19936286 – 19936287 | info@rioneterra.it

Campania

Reggia di Caserta

Tra i siti più importanti nel resto della Campania, la Reggia di Caserta: via Douhet, 2a. Prenotazione: nessuna. Orario: 8.30-19.30 (ultimo ingresso ore 19.00) Telefono: +390823 277558 – +390823 277545
La mostra su Modigliani è a pagamento.

Marc Chagall in mostra a Napoli, più di 150 opere esposte

Sono oltre 150 le opere di March Chagall, in mostra per la prima volta a Napoli nella basilica della Pietrasanta.
Sogno d’amore, questo il titolo della mostra, si inaugura venerdì 15 Febbraio, con una selezione di disegni, dipinti e incisioni del grande artista russo. I lavori, provenienti da collezioni private, abbracciano un arco cronologico di cinquant’anni, dagli anni Trenta al 1985. Le sezioni da ammirare sono cinque: “Infanzia e tradizione russa”, “Sogni e fiamme”, “La Bibbia”, “Un pittore con le ali da poeta” e “L’amore sfida la forza di gravità”. La mostra, in programma fino al 30 giugno e a cura di Dolores Duràn Uncar, è organizzata e prodotta dal Gruppo Artemisia. Ingresso tutti i giorni dalle 10 alle 20, biglietto 14 euro (15 con audioguida), da piazzetta Pietrasanta a soli 350 metri dalla nostra casa vacanze.

Il vero amore è per sempre.

Forse non tutti sanno che le Catacombe di San Gaudioso custodiscono un amore lontano.

L’affresco degli innamorati è nascosto nel ventre della città dal 1600 ed ogni giorno ci ricorda la bellezza e la potenza del sentimento più longevo di tutti.

Buon San Valentino e buona festa degli innamorati ❤

Il napoletano: la lingua dell’amore che non sa dire Ti amo.

Una delle massime espressioni della cultura napoletana è certamente la canzone. La canzone napoletana ha nelle sue prerogative principali il lirismo, ossia l’espressione del sentimento amoroso. Eppure c’è un aspetto che spesso ci sfugge a cui non facciamo spesso caso, nella canzone classica napoletana nessuno dice “Ti Amo”.

Provate a pensarci, da Reginella a Te voglio bene assaje, da Caruso a Voce e’ notte, da Torna a Surriento a ‘O Surdat Nnammurato, nessuna contiene le parole “Ti Amo”.

Ma come, la canzone più romantica del mondo, quella degli amori forti, sofferti ed intensi non sa dire Ti Amo? E allora? Gli innamorati napoletani non possono esprimere i proprio sentimenti?

Un motivo c’è, in napoletano diciamo Te voglio bbene, che per noi è la stessa identica cosa.

Ciò non significa che volere bene ad un figlio, ad un amico, ad un gatto o alla propria compagna sono la stessa cosa. La parola è la stessa, ma è il sentimento cambia. L’amore, anzi l’ammore, che provo per un fratello non è meno intenso rispetto a quello che provo per una donna, è semplicemente diverso. Sono due cose impossibili da paragonare. Ti Voglio bene è una espressione di un altruismo straordinario, incarna, il vero senso dell’amare: la generosità. Ti voglio bene significa, voglio il tuo bene. Non riguarda me, ma te. Non importa come sto io, l’importante è che tu stia bene. In questo il napoletano è in buona compagnia, quasi tutte le lingue più parlate al mondo hanno una sola espressione per dire indistintamente ti amo e ti voglio bene. Due esempi su tutti il verbo inglese To Love, e lo spagnolo Querer.

Ma se la persona con cui abbiamo una relazione affettiva non riuscisse a cogliere il senso del nostro volerle bene? Anche per tali dubbi il napoletano ha la sua formula. Il verbo amare esiste nella nostra lingua, ma viene usato quasi sempre in forma riflessiva: Me song annammurato e te. Questa espressione rispetto al ti voglio bene, riguarda noi, il nostro intimo, innamorarsi, è una cosa che avviene dentro di noi. A nulla o a poco conta ciò che provano gli altri, ci si innamora e basta.

Per spiegare meglio questo concetto vi lasciamo ad una canzone napoletana, tra le più belle in assoluto, che se leggiamo attentamente, contiene entrambe le espressioni: Dicitencello vuje.

Dicitencello a ‘sta cumpagna vosta
ch’aggio perduto ‘o suonno e ‘a fantasia…
ch”a penzo sempe,
ch’è tutt”a vita mia…
I’ nce ‘o vvulesse dicere,
ma nun ce ‘o ssaccio dí…

Rit. ’A voglio bene…
‘A voglio bene assaje!
Dicitencello vuje
ca nun mm”a scordo maje.
E’ na passione,
cchiù forte ‘e na catena,
ca mme turmenta ll’anema…
e nun mme fa campá!…

Dicitencello ch’è na rosa ‘e maggio,
ch’è assaje cchiù bella ‘e na jurnata ‘e sole…
Da ‘a vocca soja,
cchiù fresca d”e vviole,
i’ giá vulesse sèntere
ch’è ‘nnammurata ‘e me!

Rit. ’A voglio bene…
‘A voglio bene assaje!
Dicitencello vuje
ca nun mm”a scordo maje.
E’ na passione,
cchiù forte ‘e na catena,
ca mme turmenta ll’anema…
e nun mme fa campá!…

Na lácrema lucente v’è caduta…
dicíteme nu poco: a che penzate?!
Cu st’uocchie doce,
vuje sola mme guardate…
Levámmoce ‘sta maschera,
dicimmo ‘a veritá…

Te voglio bene…
Te voglio bene assaje…
Si’ tu chesta catena
ca nun se spezza maje!
Suonno gentile,
suspiro mio carnale…
Te cerco comm’a ll’aria:
Te voglio pe’ campá!…

L’Isola di Procida

Lontanissima dalla mondanità di Capri e Ischia, profumata di limoni e spazzata dai venti, Procida sfugge ai radar del turismo di massa (agosto a parte) e conserva un’atmosfera rarefatta, autentica, quasi malinconica. È piccolissima (4 km² di terra), con un groviglio di case dai toni pastello, rosa, gialle, verde e azzurre, i suoi porticcioli con le barchette e le reti da pesca ammassate sui moli. Per le strade e nelle piazzette si respira appieno l’anima local, con i pescatori dai volti segnati dal sole che riposano all’ombra di qualche ombrellone, i ragazzini che si rincorrono tra i vicoli, i piccoli alberghi e i ristoranti che difficilmente deludono.

“Ma no, anche l’estate, invece, sarebbe tornata immancabilmente, uguale al solito. Non la si può uccidere, essa è un drago invulnerabile che sempre rinasce, con la sua fanciullezza meravigliosa. Ed era un’orrida gelosia che mi amareggiava, questa: di pensare all’isola di nuovo infuocata dall’estate, senza di me!”
(Elsa Morante, L’isola di Arturo)

Niente di meglio che esplorare questa isoletta con tutta calma. Partite da Marina Grande, dove i marinai vendono il pesce freschissimo direttamente dalle loro barche. Insinuatevi nei vicoli in salita fino a Terra Murata, il punto più alto dell’isola, con un paesaggio magnifico sul golfo, la chiesa di San Michele Arcangelo e il palazzo d’Avalosex carcere borbonico dismesso nel 1988 e oggi visitabile. Marina della Corricella è il piccolo borgo di pescatori teatro de Il Postino, ultimo capolavoro di Massimo Troisi (l’attore, oltre a interpretare il postino di Pablo Neruda, ne ha curato la regia insieme a Michael Radford, ricevendo cinque nomination agli Oscar 1996 – tra cui quella per miglior film – e conquistando una statuetta per la migliore colonna sonora drammatica). Andare alla ricerca delle scenografie della pellicola è uno degli sport preferiti dai turisti (soprattutto partenopei, che esaltano Troisi, a ragion veduta, tanto quanto Maradona). Il paese digrada con le sue casette colorate da piazza dei Martiri fino al porticciolo. Più a sud, la splendida spiaggia di Chiaia, insenatura semicircolare di sabbia fine. All’estremità ovest dell’isola c’è l’informale Marina di Chiaiolella, con i ristoranti vecchio stile e un porto su cui ormeggiano barche da diporto e i taxi d’acqua colorati che raggiungono spiagge bellissime. C’è ancora un’isola da visitare: Vivara, mezzaluna tutta verde, disabitata, collegata a Procida da un ponte pedonale. Miracolosamente immune alla cementificazione, è stata riconosciuta Riserva naturale statale.