Cosa fare a Napoli quando piove: idee e consigli per godersi la città anche con il maltempo

Fotografia In Primo Piano Di Goccioline Su Vetro

Napoli è una città che brilla sotto il sole, ma anche nei giorni di pioggia ha molto da offrire. Se il meteo non è dalla tua parte, non temere: ecco alcune idee per trascorrere una giornata piacevole e scoprire il lato più affascinante della città anche sotto la pioggia.

Fotografia In Primo Piano Di Goccioline Su Vetro

1. Visitare i Musei di Napoli

Napoli è ricca di musei straordinari, perfetti per trascorrere qualche ora al riparo dalla pioggia:

  • Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN): uno dei più importanti musei archeologici al mondo, con reperti di Pompei ed Ercolano. Sito ufficiale
  • Museo di Capodimonte: ospita capolavori di artisti come Caravaggio, Tiziano e Raffaello. Sito ufficiale
  • Madre – Museo d’Arte Contemporanea: perfetto per chi ama l’arte moderna. Sito ufficiale

2. Esplorare Napoli Sotterranea

Sotto la città si nasconde un mondo affascinante fatto di cunicoli, gallerie e acquedotti antichi. Tra i percorsi più suggestivi ci sono:

  • Napoli Sotterranea: un viaggio nella storia della città, tra antichi acquedotti e rifugi della Seconda Guerra Mondiale. Sito ufficiale
  • Galleria Borbonica: un tunnel storico con reperti risalenti all’epoca borbonica. Sito ufficiale

3. Scoprire le Chiese e i Complessi Monumentali

Napoli vanta alcune delle chiese più belle d’Italia, ideali per una visita culturale e spirituale:

  • Duomo di Napoli: celebre per il miracolo di San Gennaro. Sito ufficiale
  • Cappella Sansevero: ospita il Cristo Velato, una delle sculture più suggestive al mondo. Sito ufficiale
  • Monastero di Santa Chiara: famoso per il suo chiostro maiolicato. Sito ufficiale

4. Assaporare la cucina napoletana in una trattoria storica

Sono tante le trattorie che offrono ragù, spaghetti ai frutti di mare, genovese e tante altre bontà della tradizione culinaria partenopea a pochi passi dalla nostra casa vacanze. Si tratta di piatti della tradizione a prezzi sempre molto contenuti: difficilmente si superano i 20 euro. Queste sono le nostre preferite.
Unica regola: sono tutte a meno di 10 minuti a piedi dalla nostra casa vacanze!

5. Shopping e Gallerie Coperte

Se ami lo shopping, Napoli offre molte opzioni anche al coperto:

  • Galleria Umberto I: un luogo storico con negozi e caffetterie.
  • Via Toledo e la Stazione Toledo della Metro: oltre ai negozi, la fermata Toledo è un’opera d’arte moderna.
  • Centri commerciali: come il Centro Commerciale Vulcano Buono o La Reggia Designer Outlet.

6. Cinema e Teatro

Per una serata culturale, Napoli offre diverse opzioni:

  • Teatro San Carlo: il più antico teatro d’opera d’Europa. Sito ufficiale
  • Multisala Modernissimo: perfetto per un film in centro città. Sito ufficiale

Napoli ha tanto da offrire anche nei giorni di pioggia: tra cultura, buon cibo, shopping e relax, le possibilità sono infinite. Non lasciare che il maltempo rovini la tua esperienza, anzi, approfittane per scoprire il volto più autentico e affascinante della città!

Se hai altri suggerimenti o esperienze da condividere, scrivilo nei commenti!

Robert Mapplethorpe, Coreografia per una mostra

A cura di Laura Valente, Andrea Viliani

15.12.2018 — 08.04.2019

Terzo piano

Al Madre la retrospettiva Robert Mapplethorpe. Coreografia per una mostra / Choreography for an Exhibition, a cura di Laura Valente e Andrea Viliani, dedicata a uno dei più grandi fotografi del XX secolo.

Coreografia per una mostra / Choreography for an Exhibition si concentra in modo inedito sull’intima matrice performativa della pratica fotografica di Mapplethorpe, sviluppata, nel concetto e nella struttura di questa mostra, come un possibile confronto fra l’azione del “fotografare” in studio (nell’implicazione autore / soggetto / spettatore) e del “performare” sulla scena (nell’analoga implicazione performer / coreografo / pubblico).

Questa “coreografia” espositiva si articola in tre sezioni fra loro connesse. All’inizio un’Ouverture, nella sala d’ingresso e nelle due sale attigue, che ridisegnano lo spazio-tempo del museo infondendogli un’ispirazione teatrale, tesa nel gioco di sguardi fra le due “muse” mapplethorpiane, femminile e maschile, Patti Smith e Samuel Wagstaff Jr.

A seguire, nelle cinque sale iniziali e nelle sei sale finali (prima sezione), il pubblico è introdotto direttamente sul palcoscenico di questo “allestimento per immagini” – fra ballerini, atleti, body-builders, modelle e modelli – esplorando la performatività del soggetto fotografato, che Mapplethorpe riprendeva con un’accurata preparazione nel suo studio.

Le due sale che precedono e seguono la sala centrale (seconda sezione) portano il pubblico in una potenziale platea, analizzando il ruolo del visitatore e il suo desiderio ritrovato nello sguardo di decine di ritratti che, nel loro complesso, non solo ci restituiscono uno straordinario diario personale della vita, degli affetti, amicizie, incontri, collaborazioni e commissioni dell’artista, ma al contempo ricostruiscono, fra dimensione privata e sfera pubblica, un affresco collettivo della società newyorkese e del jet-set internazionale fra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo. Tra i volti di questa platea “viva”: John Mc Kendry (1975); Arnold Schwarzenegger, Philip Glass con Robert Wilson e David Hockney con Henry Geldzalher (1976); Deborah Harry (1978); Carolina Herrera (1979); Francesca Thyssen (1981); Louise Bourgeois e il gallerista della Pop Art Leo Castelli (1982); Doris Saatchi, Andy Warhol, Francesco Clemente e Lucio Amelio (1983); Susan Sontag (1984); Norman Mailer (1985), Louise Nevelson (1986), Laurie Anderson (1987); oltre alle immagini di ballerini e coreografi come Lucinda Childs, Gregory Hines, Bill T. Jones, Molissa Fenley e i danzatori dell’NYC Ballet.

La sala centrale (terza sezione) – dominata da un tappeto rosso per danzatori e da una sequenza di autoritratti di Mapplethorpe – si trasforma in un vero e proprio teatro tridimensionale, in cui, congiungendo fra loro tutti i temi della mostra, la performatività diviene coreografia contemporanea e attuale, con al centro lo stesso artista.

Integrano questa sezione, come due spazi di retro-scena, due sale attigue alla sala centrale: l’(Un)Dressing Room, un vero camerino allestito, dove i performer si scaldano prima dell’esibizione, che ospita alcune immagini che ci introducono nella dinamica dello studio dell’artista, e la X(Dark) Room (vietata ai minori), in cui sono esposte le opere più “segrete ed estreme” a soggetto erotico, fra cui una selezione del famoso Portfolio X.

I vari soggetti di Mapplethorpe, anche i più controversi come le immagini S&M del Portfolio X, sono protagonisti di una messa in scena che rivela continui e sofisticati richiami alla storia dell’arte, in cui evocano archetipi e soggetti universali. Le riprese fotografiche avvenivano, del resto, prevalentemente nell’intimità dello studio di Mapplethorpe, dove l’artista predisponeva accuratamente sfondi ed elementi scenografici, insieme a un rigoroso disegno luci, per astrarre in un “tempo senza tempo” il soggetto fotografato.