Da oggi esibiamo il CIN: Codice Identificativo Nazionale

Uno strumento in più di garanzia per chi sceglie la nostra casa vacanza per il suo soggiorno a Napoli.

Il CIN deve essere obbligatoriamente utilizzato dalle strutture ricettive in tutte le attività di promozione, commercializzazione e comunicazione poste in essere ed è elemento indispensabile allo scopo di garantire la concorrenza tra soggetti economici nonché di tutelare il turista nonché, uniformemente agli intenti del legislatore nazionale, di migliorare l’offerta turistica e contrastare forme irregolari di ospitalità.

Il nostro CIN è IT063049C2WS5F4DDA e lo troverete in ogni nostro canale e comunicazione.

Storie di Eccellente Ospitalità Italiana

Ebook nato dall’idea della community italiana di Airbnb, contiene le storie da host di 30 community leader italiani.

Rilasciato a Dicembre 2023 in occasione della visita in Italia di Brian Chesky, cofondatore e amministratore delegato di Airbnb, che lo ha ricevuto in dono durante il suo soggiorno a Milano.

Fra le 30 storie potete leggere anche quella di Erminio, community leader di Napoli, che racconta anche di come è nata la casa vacanze Interno16HolidayHome.

Di seguito il paragrafo a noi dedicato:

L’entusiasmo per i miei primi ospiti è ancora lo stesso.
Erminio, Napoli, Campania.

Mi chiamo Erminio, ho 45 anni e vengo da Napoli, e questa è la mia storia. Tutto è iniziato molti anni fa quando ero solo un giovane viaggiatore in cerca di avventure. Avevo appena terminato i miei studi e decisi di fare un viaggio attraverso l’Europa. Mentre ero a Budapest, in Ungheria, ebbi l’opportunità di incontrare qualcuno che condivideva un appartamento su Airbnb. Fu la mia prima esperienza con questa piattaforma, e quella persona mi raccontò quanto fosse meraviglioso poter vivere come un locale, lontano dagli alberghi tradizionali. Questo viaggio lasciò un segno profondo su di me, ed è per questo che ho continuato ad utilizzare Airbnb in tutti i miei viaggi successivi. Questo modo di viaggiare mi ha permesso di connettermi con la vera essenza di un luogo, immergermi nella cultura locale e fare nuove amicizie lungo il cammino. Nel 2016, io e la mia compagna Melania, con cui ora ho due meravigliosi figli, abbiamo preso una decisione importante. Il nostro primo figlio era nato da poco, e entrambi avevamo lavorato sodo per molti anni. Decidemmo di rallentare il nostro ritmo di lavoro e dedicarci alla nostra famiglia. Con i nostri risparmi, abbiamo acquistato un appartamento nel centro storico di Napoli per offrirlo a viaggiatori provenienti da tutto il mondo. La casa aveva il suo fascino unico, ma aveva bisogno di significative ristrutturazioni. Ciò che ci ha convinto è stata la nostra complementarità: io sono appassionato di culture e lingue, con curiosità e interesse per ciò che è nuovo e diverso; lei è precisa, creativa, ama l’ordine e la bellezza, e rispetta gli spazi. Insieme, uniti dall’amore per la nostra città, potevamo essere un team vincente, e ci credevamo con tutto il cuore. La nostra casa riflette la passione che abbiamo sempre condiviso, raccogliendo oggetti vintage degli anni ’60 e ’70, e molti dei nostri ospiti sono impressionati dall’ambiente unico che abbiamo creato. Ricordo ancora con entusiasmo i primi ospiti, una compagnia teatrale che trovò un caldo sostegno nel nostro appartamento dopo giorni di prove, e la loro gratitudine fu espressa con un invito a una delle loro rappresentazioni. Da allora, il mio impegno e l’amore per questo lavoro non sono cambiati; se possibile, si sono rafforzati. Ricordo anche situazioni di difficoltà con alcuni ospiti che ho sempre cercato di affrontare, pensando di farli sentire a casa. Come quando una famiglia perse uno zaino durante una gita con tutti i documenti di partenza, e ci mobilitammo immediatamente per trovarlo. Alla fine tutto si risolse bene, ed è stato gratificante ricevere così tanto apprezzamento per la nostra pronta azione. Purtroppo, il 2020 è stato un anno difficile per tutti a causa della pandemia. Con il settore turistico fermo, ho iniziato ad impegnarmi nelle politiche turistiche locali e regionali. Mi sono unito alle discussioni con altri cittadini e ho cercato di capire come potessimo affrontare questa crisi e pianificare il futuro del turismo a Napoli. Nel 2021, Airbnb ha notato il mio coinvolgimento dedicato nella comunità e mi ha scelto per guidare la comunità degli host nella mia città. È stata un’incredibile opportunità perché mi ha permesso di contribuire attivamente a migliorare l’esperienza dei viaggiatori che visitano Napoli. Poco dopo, Airbnb ha riconosciuto il mio impegno non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale ed europeo. Mi hanno affidato il compito di rappresentare gli host italiani nelle discussioni politiche con i rispettivi governi italiano ed europeo. È una responsabilità significativa, ma anche un grande onore perché mi permette di influenzare le politiche turistiche su una scala molto più ampia. Ciò che amo di più come viaggiatore Airbnb è l’opportunità di interagire con i locali, scoprire e vivere la vita locale e condividere le mie esperienze con gli altri. Al centro del mio stile di hosting ci sono l’inclusione e la professionalità. Il mio obiettivo è assicurarmi che il soggiorno dei miei ospiti sia indimenticabile, offrendo loro un’esperienza autentica napoletana. Napoli è una città con una tradizione culturale e artistica millenaria, e la mia missione è trasmettere il suo valore. Guardo al futuro con la promessa di un miglioramento continuo e l’impegno per rendere il turismo più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Credo fermamente nel rispetto delle regole e nell’importanza di promuovere un turismo responsabile. Airbnb mi ha dato l’opportunità di realizzare il mio sogno di condividere la bellezza di Napoli con il mondo, e continuerò a farlo nel miglior modo possibile con il sostegno della mia famiglia.

Luci e suoni di Napoli, quattro giorni di eventi per il Capodanno

Sarà una quattro giorni ricca di eventi, dal 29 dicembre al 1° gennaio che, nel solco del progetto ‘Napoli Città della Musica’, strizza l’occhio alle nuove e meno giovani generazioni, con una programmazione tesa a valorizzare differenti generi di intrattenimento, in particolare musicale.

Venerdì 29 dicembre 

Ad aprire il calendario degli appuntamenti saranno due momenti di solidarietà: il primo con  il maestro Carlo Morelli che porterà La musica in carcere con la band in concerto per i detenuti di Poggioreale, il secondo dedicato ai piccoli pazienti del Santobono che nel pomeriggio (ore 15,00)  riceveranno la visita del sindaco Gaetano Manfredi accompagnato dagli artisti Lele Blade, Lda, Francesco Cicchella e Peppe Iodice.

Sabato 30 dicembre 

Capodanno dei Bambini al Maschio Angioino: dalle 10 alle 20 il castello si trasformerà in un luogo fatato per i più piccoli con giochi, spettacoli ed intrattenimento. In Piazza Plebiscito, a partire dalle 20, protagonista sarà la musica urban e rap con diversi artisti della scena napoletana e non solo. La serata sarà aperta dai vincitori del contest “Giovani promesse di città della Musica” selezionati da una giuria d’eccezione composta da Geolier, Luchè e Chiummariello. Si esibiranno, poi, Plug, Lele Blade, MV Killa, Yung Snapp, Niko Beatz, Enzo Dong, NTO, Coco, LDA, Vale Lambo, Andrea Settembre e, in chiusura del concerto, la signora del rap italiano Rose Villain, tra i protagonisti del prossimo Sanremo.

Domenica 31 dicembre

Grande spettacolo in Piazza Plebiscito in attesa del brindisi di mezzanotte con la partecipazione di tanti artisti, comici e cantanti. A partire dalle 21, sul palco, saliranno Enzo Avitabile e i Bottari,  The Kolors, Francesco Cicchella,  Arisa e Jimmy Sax, in una serata condotta da Peppe Iodice, Francesco Mastandrea, Francesco Procopio  e Daniele Decibel Bellini. Insieme a loro scalderanno il pubblico anche altri grandi protagonisti del mondo dello spettacolo come Gabriele Esposito, Erminio Sinni e Ciro Giustiniani. Si esibiranno sul palco anche i vincitori di un contest per giovani comici emergenti.

31 dicembre 2023, dalle 23.30 alle 06:00 ‘Napoli cambia traccia‘:

Alla Colonna Spezzata in Piazza Vittoria il nuovo anno sarà celebrato con HISTORY 90+, irresistibile format lanciato da Drop e dedicato ai favolosi 90’s con l’inconfondibile radio style di DJ Cerchietto e con i dj set di Danilo De Santo e Irene Ferrara, seguiti in battuta dal vocalist Goldie Voice.

Sul palco alla Rotonda Diaz il dancefloor sarà invece animato dalla new generation della club culture partenopea in collaborazione con i collettivi musicali Drop, Soul Express e Bang! e con i protagonisti della Nu Disco e del Nu Funk made in Naples tra i quali Marvin&Guy, Pellegrino, Fantasie Safari, Mario Bianco& Gabriele Del Prete, Vincenzo Curcio B2B Mugman e Valerio Viglione, tutti dj e produttori musicali del territorio metro-napoletano che si stanno facendo attori di una rivoluzione musicale che “suona” anche in molti club mondiali.

Lunedì 1 gennaio

Alla Colonna Spezzata dalle ore 16:00 alle 20,00 NAPOLI JAM SESSION.
Concerto/evento a cura di Max Jovine, bassista dei 99 Posse, che unisce circa trenta autori, artisti e musicisti della nuova scena musicale napoletana: a partire dalle 16.00 del 1° gennaio 2024, una originale e trasversale miscela musicale fonderà i ritmi, i sound e diversi linguaggi prodotti negli ultimi anni all’ombra del Vesuvio. Dalla band del collettivo N’Arte a quella del maestro Giuseppe Spinelli che accompagnerà le esibizioni live dei quindici special guest: 1. Andrea Tartaglia; 2. Balbusea; 3. Veronica Simioli; 4. Antonio Marino; 5. Collettivo N’Arte; 6. Dario Sansone; 7. Francesco Di Bella; 8. Greg Rega; 9. Helen Tesfazghi; 10. Jovine; 11. Peppoh; 12. Simona Boo; 13. Zulù; 14. Fabiana Martone; 15. Vesuviano.

Basilica di San Domenico Maggiore, alle ore 18,00,  il nuovo anno si aprirà con il tradizionale concerto di musica classica omaggio al Maestro Roberto De Simone ‘Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone’. L’orchestra La Nuova Polifonia, diretta da Alessandro De Simone, ed il coro Ensemble Vocale di Napoli eseguiranno il Mottetto natalizio  Quem vidistis pastores? riportato alla luce dal Maestro Roberto De Simone. Un momento musicale natalizio al quale Napoli, nella splendida cornice di San Domenico Maggiore, non ha mai rinunciato sin dal 1737 ed un evento importante non solo per la promozione delle tradizioni locali, ma soprattutto per la storia della musica e della cultura Europea.

Capodanno 2023, cosa fare a Napoli: eventi e feste in programma

L’imperdibile concerto in piazza Plebiscito, ma anche teatro musica e arte, sono davvero tante le opportunità per festeggiare il nuovo anno a Napoli

Il tradizionale concerto di Capodanno

Il tradizionale concerto di Capodanno si terrà in piazza del Plebiscito, dalle 21.30, fino allo scoccare della mezzanotte. Presenti Peppe Iodice e a seguire Peppino Di Capri, Lina Sastri e Franco Ricciardi. Dopo il brindisi di mezzanotte ci sarà il Dj set sul lungomare di via Caracciolo.

Tributo a Pino Daniele

Il 29 Dicembre presso la Galleria Umberto I si terrà un omaggio al grande artista Pino Daniele, da parte del figlio Alex Daniele, con installazioni audiovisive ed esibizioni di artisti emergenti che interpreteranno le canzoni dell’album Nero a Metà. La stessa sera sarà assegnato il Premio Nazionale delle arti con i Conservatori e le Accademia di Belle Arti Italiani.

Artisti di strada per le vie della città

Il 30 e 31 dicembre in città si terranno numerosi eventi con artisti di strada, arti performative, performance di musica e recitazione. Per venerdì 30 è previsto il concerto di Rkomi, mentre il 31, al Palavesuvio a Ponticelli, si esibirà l’orchestra Scarlatti Young.

Don Juan in Soho al teatro Bellini

Al teatro Bellini il 31 dicembre andrà in scena Don Juan in Soho. La commedia ripercorre la vita di un dj spregiudicato cresciuto nel quartiere di Soho. L’inizio dell’evento è previsto per le 21.

Fuochi d’Artificio

I veri protagonisti dopo la mezzanotte saranno i tradizionali fuochi d’artificio al Castel dell’Ovo. Il suggestivo spettacolo solitamente inizia intorno alle ore 01:30 e termina mezz’ora dopo, alle 02:00, lasciando come sempre a bocca aperta le migliaia di persone che assisteranno dal Lungomare o da altre postazioni più in alto.

Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone

Il 1° gennaio si terrà uno spettacolo curato dal Maestro Roberto De Simone per cominciare nel suo nome l’anno in cui cadono i 90 anni dello straordinario compositore. In programma nella Basilica di San Domenico Maggiore alle ore 17.30.

Puoi trovare maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito del Comune.

La tradizione pasticcera napoletana per le feste di Natale

Le gustose leccornie natalizie campane fanno capo alla secolare tradizione pasticcera napoletana: roccocò, susamielli, divino amore, zeppole e struffoli e ci conducono per mano nel periodo liturgico dell’avvento, a lunghe serate trascorse in casa, al gioco della tombola.

Le Zeppole o Antichi Scauratielli.

Tipiche della costiera sorrentina, sono ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina acqua latte ed anice, e condite con miele, riavulilli (per chi non lo sapesse sono microscopici confetti di svariati colori che ci riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di natale) e scorzette d’arancia.

Tra i mestieri napoletani esisteva anche quello della zeppolara che in strada friggeva queste ciambelle in strutto o grasso animale e le serviva ricoperte di miele.

Struffoli

Squisite palline dolci fritte e immerse nel miele. A Napoli non è Natale senza struffoli, quell’esplosione di gusto che fa tornare bambini ogni volta che si mangiano, dorati e variopinti dai riavulilli , e canditi di frutta.

L’origine degli struffoli è greca: il nome, deriva da strongulos, cioè pasta a forma sferica, arrotondata o incavata; anche questa preparazione è consolidata nella tradizione dolciaria napoletana, splendide erano le confezioni ad opera delle Monache dei conventi della Croce di Lucca e di quelle di S. Maria dello Splendore.

Una piccola curiosità, nella cucina greca, esiste un dolce simile, i Loukoumades, impastati con farina, uova, zucchero, noce moscata e conditi con miele aromatizzato al limone e cannella.

Mustacciuoli

I mustacciuoli hanno una forma romboidale, sono grandi circa 10-12 cm e sono ricoperti di una glassa di cioccolato, mentre all’interno sono caratterizzati da una pasta morbida dal sapore di miele e frutta candita.

Questi dolci sono amati in particolar modo dai bambini napoletani per la loro morbidezza e per il gusto che unisce miele e cioccolato.

Roccocò

Dolci a forma di ciambella, in cui il profumo degli agrumi rimanda il nostro pensiero al mediteranneo, alle sue coste ed ai suoi giardini in fiore.

Dolci impenetrabili, duri, adatto a chi ha denti solidi, il suo nome viene dal francese rocaille per la barocca e rotondeggiante forma di conchiglia.

È un biscotto particolarmente duro quindi può essere ammorbidito bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala.

Divino Amore

La storia vuole che, nel XIII secolo, le monache di clausura del convento Divino Amore, situato nelle vicinanze di San Biagio dei Librai, preparassero queste dolcissime paste per rendere omaggio a Beatrice di Provenza, madre del re Carlo II D’Angiò. Oggi il convento non esiste più, ma la tradizione della preparazione del Divino Amore non si è mai fermata.

I napoletani amano gustarsi queste dolci paste ovali ricoperte da una glassa rosa di zucchero e farcite con mandorle, canditi misti, uova e confettura alle albicocche

Susamiello

E’ uno di quei dolci che i napoletani vogliono sempre vedere sulla propria tavola imbandita a festa durante il periodo natalizio. Non chiamatelo però semplicemente biscotto. Si tratta, infatti, di un dolce a tutti gli effetti. Rispetto ai Roccocò di cui sono lontani parenti, i Susamielli sono un po’ più morbidi e hanno la caratteristica forma ad “S”. Devono il loro nome alla copertura con semi di sesamo e tra gli ingredienti adoperati per prepararli spiccano per aroma le noci tritate, il miele, la cannella, il pepe e la noce moscata.

Qual è il vostro dolce natalizio preferito, e soprattutto, perché?

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Maggio dei Monumenti 2022 – XXVIII edizione

MURARIA – Napoli, dove i muri non dividono. Dal 13 maggio al 12 giugno 2022

Saranno i muri e le mura della città i protagonisti della XXVIII edizione del Maggio dei Monumenti che quest’anno mette al centro Muraria, il festival di street art promosso dal Comune di Napoli con il finanziamento della Città Metropolitana. La manifestazione si svolgerà dal 13 maggio al 12 giugno, con iniziative che interesseranno tutte le municipalità. Ispirato ad una visione che capovolge il concetto di muro, da simbolo di divisione a simbolo di unione, il cartellone del Maggio dei Monumenti 2022 ospiterà il programma di Muraria combinando aperture straordinarie con visite guidate, opere di arte pubblicaproiezioni cinematografiche nel sottosuoloteatro di strada e passeggiate tematiche.  

Le mura di Napoli hanno una caratteristica in comune coi napoletani, sono porose, come disse Walter Benjamin, perché proprio come le spugne, il tufo di cui sono fatte, assorbe e trasmette ciò che contiene, interagendo con il proprio ambiente. Questa osmosi tra interno ed esterno, tra sé e il proprio altro, è al centro delle azioni con le quali, con questa edizione del Maggio dei Monumenti, abbiamo voluto dare risalto ai nostri muri, intesi come pareti e mura di cinta, grotte e monumenti, chiese e palazzi, che verranno aperti, dipinti, recitati o attraversati da cittadini e turisti. In tal modo scopriremo nuovi volti di una Napoli mai così plurale, che sarà coinvolta in tutte le sue municipalità, accogliendo ospiti internazionali, tra street art, teatro di strada e cinema – letteralmente – underground. Il Maggio dei Monumenti valorizzerà, raccontando segni, sogni e misteri, la città dove i muri non dividono.

Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi

Il calendario di eventi è suddiviso nelle sei azioni del programma di Muraria: Parlare ai muriDipingere i muriGuardare i muriAprire i muriAttraversare i muriAllargare i muri.

Gluten free: i migliori posti per celiaci a Napoli

A caccia di gluten free a Napoli? Permetteteci di presentarvi la nostra personale mappa del tesoro gluten free.

Leopoldo Cafebar Senza GlutinePiazza Cavour, 78/79

Una pasticceria esclusivamente senza glutine che presenta una vasta e golosa selezione di dolci dall’aspetto fantastico ma soprattutto con un sapore meraviglioso ed è difficile credere che siano senza glutine. Puoi trovare tutti i dolci più tipici della tradizione napoletana.

Antica Pizzeria Vesi NapoliVia dei Tribunali, 388

Ottime conoscenze sulle intolleranze, fornite con prodotti senza glutine. Tutte le varietà di pizza possono essere consumate senza glutine, così come la birra.

Oven Il Forno VegetarianoVicoletto S. Pietro a Maiella, 10

Posto piccolo e accogliente nel centro con un’offerta abbastanza vasta. Il cibo è delizioso ed economico, 100% senza glutine nel centro storico. Perfetto per una pausa pranzo con una focaccia, una parmigiana o dei crostini.

O GrinVia Mezzocannone, 83

Grande cuore, grandi intenzioni, risultati sorprendenti! Tra una pizza e l’altra fate un salto in questo piccolo locale. Accanto all’Università, ti sentirai come un napoletano, mentre gusterai un’accogliente cucina italiana quotidiana (GF e/o vegana, ovviamente!). Il posto in sé è davvero piccolo, quindi è più adatto per il take away o per un pranzo informale.

Ristorante Vitto PitagoricoPiazza Museo, 15

Non è 100% gluten free ma per scoprirlo basta chiedere. I prezzi sono molto ragionevoli tenendo conto del gusto e della presentazione. Le dimensioni delle porzioni sono buone ed i piatti sono davvero gustosi. Personale molto cordiale e disponibile. Ristorante di fronte al Museo Archeologico Nazionale.

Mammina Via Santa Brigida, 65

Mammina offre tante proposte senza glutine e senza lattosio: dalla pizza ai piatti di mare, come le cozze, le insalate con il polpo, e molto altro. Non perderti la frittura mista!

Zero Zero GranoVia Carlo de Cesare, 40

Ristorante accogliente e delizioso con prodotti selezionati di alta qualità esclusivamente senza glutine, dalla frittura ai primi fino ai secondi di mare. Il babà è la ciliegina sulla torta. Personale molto gentile e disponibile.

Cavoli NostriVia Palepoli, 32

Questo ristorante vegetariano offre ricette GF e una vasta gamma di vini bio. Il menù è rigorosamente stagionale, quindi viene aggiornato quattro volte all’anno così come il ciclo produttivo naturale. È sempre possibile gustare alcuni piatti tipici della tradizione italiana rivisitati in chiave vegetariana, vegana oppure gluten free. Vicino al lungomare panoramico di Napoli.